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Vincenzo Luigi milanesi



Ciao,sono Vincenzo Luigi Milanesi,
ho 56 anni e sono di Roma.
A Giugno 2017 ho sostenuto l'incontro per esaminare la mia richiesta di un cane guida e sono stato sottoposto alle varie prove attitudinali di orientamento e mobilità, nonché conformità fisica dalla commissione esaminatrice della Scuola Cani Guida di Scandicci, e sono risultato idoneo...
Claudio Celiento: "Scuola Cani Guida di Scandicci buongiorno..."Vincenzo Luigi Milanesi: “Si, buongiorno, sono Vincenzo Milanesi, uno dei non vedenti che a Giugno scorso ha tenuto l'esame per l'idoneità al cane guida".
Claudio Celiento: "Ah si, buongiorno, mi dica pure...".
Vincenzo Luigi Milanesi: “Mi scuso ma, ho chiamato per dire che intendo rinunciare al cane che ho richiesto poiché...".
Questo fu l'inizio della telefonata che feci al sig. Celiento, referente all'interno della Scuola Cani Guida di Scandicci verso metà Novembre del 2017.
Quando nel 2007 conobbi Fabiola, colei che sarebbe divenuta mia moglie, entrò nella mia vita anche la sua cagnolina di nome Sea di 5 anni che, si affezionò moltissimo a me, ed io a lei.
Mi amava così tanto al punto che, il primo biscottino del mattino, lo prendeva dalle mie mani e non da quelle di Fabiola.
Il 7 Novembre del 2017 a causa di un bruttissimo tumore, decidemmo di lasciarla andare sul ponte, come ormai ci stava chiedendo lei stessa con gli occhi, e lo fece proprio tra le mie braccia.
Fu cosi forte il dolore per la sua perdita, che decisi di chiamare la Scuola di Scandicci dove avevo fatto già la richiesta per il mio primo cane guida, perché non avrei più voluto soffrire in quel modo per un'altra eventuale perdita.
Il sig. Celiento, fortunatamente mi disse che non ero il primo a fare un discorso del genere, ma di non formalizzare alcuna rinuncia, visto che avrei potuto farlo anche nei giorni in cui mi avrebbero chiamato per la consegna, cosi visto che mancava ancora più di un anno, avrei potuto rifletterci su e nel frattempo elaborare il lutto.
II 13 Maggio 2019 era un Lunedi e mi recai, accompagnato da mia moglie, in via dei Ciliegi a Scandicci, sede della scuola, dove sarei rimasto per 2 settimane a frequentare il corso di consegna che sarebbe consistito nell'apprendimento della conduzione, i vari comandi da utilizzare per la guida e l'affiatamento con il cane guida.
Una volta entrati e svolte le burocrazie iniziali, siamo stati accompagnati nella camera dove sarei rimasto per tutto il periodo per vivere questa avventura meravigliosa e sicuramente, ricca di emozioni indescrivibili e direi anche incomprensibili per chi non vivrà mai questa esperienza.
Nel tragitto tra l'entrata della scuola e la camera da letto assegnatami, passammo in un corridoio dove ci sono gli uffici con delle grandi vetrate e mia moglie notò subito un "non vedente" con occhiali neri con il “suo” cane guida completamente nero, che indossava la sua classica pettorina con maniglione, a colloquio con un signore dietro una scrivania. Prima di ripartire Fabiola mi aiuto a sistemare le mie cose nell'armadio mentre, sulla porta rimasta aperta della mia camera, si affacciò una signora che si presentò come Silvia, informandoci di essere un'addestratrice della scuola. Mentre scambiavamo qualche battuta, si uni a noi il “non vedente" con il suo cane guida, notato poco prima da Fabiola, presentandosi con nostra grande meraviglia, come Corrado un altro degli addestratori, quindi "vedente".
Ovviamente mia moglie, amante degli animali, chiese subito al signor Corrado se poteva accarezzare il cane, una volta datoci il consenso e lasciata la maniglia della guida, iniziammo tutti e due a giocare con la piccola che, ci dissero poi, sarebbe stata in consegna anche lei il giorno dopo.
I cani, infatti vengono presentati" ai non vedenti del corso, solo il secondo giorno con una cerimonia molto emozionante.
Berta, questo era il nome del cane, una volta che il sig. Corrado le ebbe tolto la pettorina, dovendosi lui allontanare un attimo, ci chiese se volevamo tenerla per un po'con noi in camera, ovviamente la risposta fu affermativa.
Durante il pranzo al ristorante, assieme agli altri nove compagni d'avventura, abbiamo cominciato a far conoscenza tra di noi, raccontandoci le nostre esperienze di vita, dando anche notizia su chi fosse al primo cane guida, chi ne avesse già avuto uno o più di uno.
Abbiamo ovviamente anche cominciato a fare le più disparate supposizioni su che cane poteva essere stato assegnato ad ognuno di noi, razza, sesso, colore, peso, ecc.
Nel pomeriggio, partecipammo all'incontro informativo e di conoscenza tra personale della scuola e non vedenti.
Il sig. Corrado, a questo punto presentatosi come responsabile degli addestratori, ci fece una panoramica sulla scuola, del suo funzionamento, di come si sarebbero svolte le giornate ed i corsi nell'arco delle 2 settimane, poi presentandoci gli altri colleghi, ci ha rispiegato che, solo dopo la riunione, avremmo saputo quale addestratore ci era stato assegnato e che i cani li avremmo potuti conoscere solo la mattina successiva.
Venendo verso di me, Corrado, mi annunciò che avremmo lavorato assieme per tutto il periodo, quindi sarebbe stato lui il mio insegnante, niente di più bello, vista l'empatia che già si era creata tra me e lui.
Ripensai al curioso incontro casuale della mattina con il "cieco" col cane nero, cieco che vedeva benissimo, che oltre ad aver addestrato il mio cane che già cercavo di immaginare, sarebbe stato con me per tutto il periodo di affiancamento.
Mentre ognuno di noi faceva finalmente conoscenza con il suo insegnante, l'ansia di conoscere i nostri amici pelosi la faceva da padrona sempre di più, tanto è vero che cercai in tutti i modi di "corrompere" Corrado per avere qualche notizia sul mio cane, ma fu tutto inutile.
La giornata si concluse con la cena, sempre ricca di chiacchiere ed emozioni relative all'avvenimento che di li a poche ore, si sarebbe verificato, infatti la notte in maniera per lo più inquieta, trascorse abbastanza velocemente, corredata però da tantissime emozioni.
Arrivato cosi il martedi mattina, a colazione, al bar esterno alla struttura, le emozioni erano le più disparate da parte di tutti, infatti di li a poco, ci sarebbe stato il momento tanto agognato, l' incontro con i nostri occhi a quattro zampe".
Tornati alla scuola, l'appuntamento era nel parco dove i cani possono sgambare, e dove ci sono dei percorsi stabiliti per l'addestramento e per svolgere i primi passi con i cani ed i loro conduttori.
In un punto del giardino, vi è una sorta di grande aiuola circolare, delimitata da verdissime siepi con delle panchine al suo interno, ed è proprio qui che viene fatta la piccola cerimonia dell'incontro tra i non vedenti ed i loro cani.
Gli addestratori ci fecero accomodare sulle panchine poste al bordo del recinto circolare, accanto a me c'era Fabiola, che aveva chiesto precedentemente la possibilità di poter assistere alla consegna, ed avendo ottenuto il beneplacito, era tornata la mattina presto e, adesso, era li con me per condividere questo meraviglioso momento.
Il primo ad entrare con al guinzaglio un cane nero fu proprio Corrado, il quale si avvicinò a me dicendo: "Vincenzo, ti presento Berta, una femmina nera di Labrador di 31,6kg nata l'11 Novembre 2017". Noto subito la data di nascita di Berta e vengo investito da un brivido fortissimo, esattamente 5 giorni dopo che Sea ci lasciava, nasceva lei. Cosi, mentre le lacrime scorrevano copiose sul mio volto e quello di Fabiola, il cane nero incontrato casualmente il giorno prima, mi balzò festosamente sulle gambe ed io, finalmente, la strinsi forte.La cerimonia prosegui allo stesso modo per tutti gli altri partecipanti, che uno ad uno si videro consegnare il proprio cane con la stessa presentazione.
In quei momenti i miei pensieri iniziarono ad accavallarsi in un turbinio di emozioni e sensazioni con la consapevolezza che un nuovo periodo della mia vita, stava iniziando con un altro modo di vivere l'autonomia e la libertà.
Tutto questo è solo una parte di ciò che ho provato con un'intensità cosi forte che forse, almeno per quanto mi riguarda, non ricordo di aver mai provato prima.
Da quel momento in poi ebbe inizio il corso vero e proprio.
Nei primi due giorni ci fecero fare dei percorsi prestabiliti all'interno del giardino, con ostacoli posizionati ad hoc che di tanto in tanto venivano spostati a sorpresa dagli addestratori.
Nel frattempo che imparavamo ad evitare gli ostacoli, si creavano anche i primi legami tra ognuno di noi ed il proprio cane.
Nei giorni successivi, uscivamo dalla scuola sia al mattino che il pomeriggio, alternando Scandicci a Firenze, percorrendo strade, attraversamenti pedonali, siamo entrati in grandi magazzini usando anche le scale mobili, abbiamo preso la tramvia, siamo stati alla stazione centrale di Santa Maria Novella, simulando anche la partenza di un treno, salendo a bordo e mettendoci a sedere sui seggiolini del vagone.
Siamo stati tra la gente, sempre seguiti dai nostri istruttori che con occhio vigile ci consigliavano cosa fare e cosa non fare, ci correggevano comportamenti sbagliati e ci davano suggerimenti sui comandi più opportuni da impartire ai nostri cani.
Sono state giornate intense, stancanti ma anche ricche di emozioni, e il vedere ogni giorno l'affiatamento che aumentava tra i cani e noi era una soddisfazione immensa.
Quando uscivamo dalla scuola, andavamo con due pulmini nel punto d'incontro prestabilito, mentre i cani venivano portati con dei furgoncini appositi e quando arrivavano, una volta scesi, ci correvano incontro facendoci le feste ed era ogni volta una grande gioia.
Abbiamo avuto anche due bellissimi e costruttivi incontri con un etologo ed una psicologa non vedente con il suo cane guida che ci hanno spiegato le eventuali problematiche di salute del cane da poter gestire autonomamente, il modo di trattare il cane, come dargli da mangiare, come spazzolarlo, pulirgli le orecchie, ecc.
Il Sabato, è stata un'altra giornata ricca di emozione e coinvolgimento. Infatti a metà del corso, durante una festa, gli operatori della scuola presentano le famiglie affidatarie dei cani ai non vedenti.
La cerimonia della presentazione, dopo un pranzo offerto dalla scuola, consiste proprio nel presentare al non vedente la famiglia che ha portato il suo cane da cucciolo ad adulto.
Molto emozionante anche questo momento perché viene raccontato il vissuto del cane fino a quel momento, il suo carattere, le sue abitudini e le sue attitudini, ovviamente correlate da vari aneddoti.
Queste persone sono quegli “angeli" che, dopo lo svezzamento del cucciolo, lo prendono in affidamento per circa 9 mesi e, sotto la supervisione della scuola, gli fanno condurre una vita normale in tutto e per tutto, facendogli vivere il traffico, le persone, prendere i mezzi pubblici, entrare nei negozi e nei grandi magazzini, insomma lo abitueranno, nel limite del possibile, alla vita che sarà.
A tempi prestabiliti con la scuola, il cane, viene riportato in struttura per le varie verifiche, tra cui anche le visite veterinarie. Il tutto andrà avanti fino al momento in cui lo dovranno riconsegnare definitivamente alla scuola, dove inizierà l'addestramento vero e proprio.
Non oso immaginare cosa provino questi affidatari il giorno della riconsegna, dopo aver vissuto il cucciolo per mesi, averlo visto giocare correre crescere e diventare grande sotto ai propri occhi, dopo tutto l'amore che gli hanno dato, avere la consapevolezza che forse non vedranno mai più quella palla di pelo, pur sapendo che il loro piccolo andrà a fare un lavoro nobilissimo.
Dobbiamo veramente tanto a queste persone fantastiche ed uniche per questo bellissimo gesto d'amore, ed è normale che durante l'incontro ci si scambino i recapiti per restare in contatto.
Le due settimane si concludono tra le lacrime e gli abbracci, che vorremmo non finissero mai, degli addestratori, degli accompagnatori, che sempre attenti ci hanno assistito per tutto il periodo per ogni nostra esigenza, ed anche di alcuni esponenti degli uffici.
E' veramente un momento doloroso quello dei saluti, quando le strade di tutti si dividono e capisci che sta per iniziare un nuovo percorso di vita, ognuno con il suo bagaglio di emozioni ed al tuo fianco un nuovo amico peloso...adesso i miei occhi hanno quattro zampe.




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Vincenzo Luigi milanesi - la consegna di Berta

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Vincenzo Luigi milanesi - esercitazioni con Berta

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Vincenzo Luigi milanesi - Berta in braccio a Scandicci

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